Besana Brianza, con William Ravara la carrozzeria è un’arte
Besana Brianza, con William Ravara la carrozzeria è un’arte

Besana Brianza, con William Ravara la carrozzeria è un’arte

20/08/2025

“Filippo non è una persona che lavora, è una persona che fa quello che le piace con passione”. Esattamente come chi mi sta parlando: William Ravara, art director, fotografo, gallerista e… titolare di Carrozzeria Legnone a Besana Brianza (Mb). Arriveremo anche a Filippo ma, intanto, è d’obbligo il ‘chi è chi’.

Figlio d’arte?
Figlio e nipote. È stato nonno Vittorio, che riparava le biciclette dell’Esercito, ad avviare la carrozzeria in Via Legnone a Milano. Siamo nel 1953. Trent’anni dopo subentra mio padre Paolo, che trasferisce l’azienda in uno spazio molto più grande, sempre in Via Legnone, insieme ad attrezzatura all’avanguardia. Con il mio ingresso, tredici anni fa, ci specializziamo nella verniciatura creativa: in particolare di moto e biciclette e poi anche di mobili, oggetti di design, complementi di arredo.

Poi il trasloco in Brianza…
Nel 2022, in un capannone su due livelli di 800 metri quadrati di cui 650 coperti. Lavorano con me il capofficina, che è socio di minoranza, un preparatore-verniciatore e uno smontatore-finitore. Facciamo anche meccanica di base, non solo quella legata al sinistro, mentre revisioni e gomme sono servizi forniti in appoggio.
Sto cercando di configurarmi come carrozzeria specializzata nel car detailing e nel restauro di vetture d’epoca. Un amico collezionista di Bergamo mi ha raccomandato a un altro collezionista con cui ho avviato una collaborazione duratura: alla prima auto, una Mercedes 500 degli anni 70, è seguita una Citroën Pallas acquistata nel 1973 che incredibilmente era stata riparata da mio nonno. Oggi è in lavorazione insieme a un Porsche 914 e a un Bentley Arnage Wagon, un pezzo unico al mondo.

Ha anche una clientela tradizionale?
Sì, per l’80 per cento sono clienti che mi hanno seguito da Milano. A Besana non mi sono esposto fino all’anno scorso, ho iniziato a farmi conoscere quando ho avuto sufficienti persone in organico. Entrano utilitarie, soprattutto, per sinistri privati o assicurativi. Certo la differenza si nota: Milano era un porto di mare, il brianzolo è più diffidente e vuole spendere poco.

Con queste premesse, è ottimista sul 2025?
Ho personale nuovo che sto educando a gestire le economie (per esempio, sta imparando a dosare vernici o stucchi), deve essere parte di questo gioco. È difficile ma sta funzionando. Mi sono dato l’obiettivo di terminare il rodaggio a fine anno, fare la taratura, e dall’anno prossimo dovremmo lavorare più serenamente.
L’organico per ora è completo ma la ricerca di personale è continua, non voglio trovarmi ad assumere in emergenza, e poi anche il dipendente in apparenza più fedele può decidere di lasciare. Parlo per esperienza.

Convenzioni ne ha?
Nel passaggio Milano-Besana ho mantenuto solo quella con Zurich, oltre alle collaborazioni con alcuni circuiti della grandine. Spiego sempre al mio cliente che è libero di riparare dove vuole e se c’è una franchigia particolare lo tratto come se fosse in convenzione, ci sono clausole ai limiti dell’incostituzionalità.

A proposito di passaggi: da MIRO a DOC?
Ero cliente del consorzio di Milano e nel passaggio a DOC non c’è stato nessuno choc. Alcuni rapporti inevitabilmente li ho persi, ma ne sto costruendo altri.
Sto anche cominciando a utilizzare ARiA, principalmente la App A-Service. Se dall’altra parte sono veloci è comoda, risparmio tempo rispetto a telefonate e mail.
Ho una consegna al giorno, per il carico di lavoro di oggi è sufficiente. E per le urgenze chiamo Filippo (Brivio, promoter di riferimento, nda). Filippo non è una persona che lavora, è una persona che fa quello che le piace con passione.
Abbiamo il nostro computer e possiamo fare tutto, anche la ricalibrazione degli Adas, ma quando ho avuto bisogno del supporto di una concessionaria Filippo mi ha aperto la porta.

Il ricambio originale è la sua prima scelta?
La mia politica è etica, ambientale, se posso riparare riparo evitando accumuli di plastica e materiali inquinanti. Quando devo sostituire scelgo e monto prevalentemente originale: il ricambio originale è fatto meglio, è robusto, resistente, malleabile. Il non originale subentra dove il paraurti costa 700 euro e l’assicurazione non copre il danno. Poi però devo allineare le curve… 

Una curiosità: sua moglie, Emanuela Montorro, è un’artista. C’è il suo tocco in carrozzeria?
Mia moglie è eccentrica, poliedrica, l’elemento artistico c’è sempre perché anche riparare una macchina è qualcosa di artistico. Cerchiamo di mettere creatività dove possiamo, per esempio nella customizzazione di moto e caschi. E bici. Ho customizzato una Doniselli anni 40 che era appartenuta a mio nonno. Tutto o quasi è verniciabile, anche quello che a prima vista non sembra.
Ho un progetto per un frigorifero Fiat anni 50 che voglio trasformare in armadio da lingerie. E poi venderlo.