Quando si dice “spiccata vocazione imprenditoriale”. Ce l’hanno i fratelli Izzia, Carmelo e Federico, che hanno trasformato la carrozzeria fondata dal padre Francesco quasi vent’anni fa ad Arcore (Mb) in un centro servizi.
Soddisfatti?
Abbiamo lavorato sodo, l’azienda è in piena evoluzione. Continueremo a investire finché avremo le possibilità economiche e, soprattutto, avremo raggiunto la piena stabilità organizzativa. Abbiamo la struttura, un capannone di 800 metri quadrati nella zona industriale di Arcore, ma siamo sotto organico. Stiamo aspettando di inserire una segretaria e un terzo tecnico, uno studente Enaip che ha fatto lo stage da noi; è arrivato che sembrava gli piacesse la carrozzeria e invece si è innamorato della meccanica.
Siete passati indenni dalla crisi pandemica?
Abbiamo recuperato alla riapertura quello che non avevamo fatto nel periodo di lockdown. Il 2021 è stato un anno di investimenti: abbiamo comprato un banco prova potenza frenato, l’attrezzatura per fare le calibrazioni Adas e il sistema per mappare le centraline… Prima che scoppiasse il Covid avevamo acquistato la macchina per ricaricare gli impianti clima con il gas ‘nuovo’, l’R1234yf. Invece, siamo in stand by con le colonnine per la ricarica elettrica: stiamo riparando qualche ibrida ma l’elettrico puro ancora non si vede. Comunque, il patentino Pes-Pav-Pei lo abbiamo preso tutti e due.
Il 2022 com’è partito?
A gennaio abbiamo fatturato il doppio rispetto a gennaio degli anni scorsi, è entrata una valanga di lavoro, bene anche febbraio, mentre marzo è calato un po’. Ma siamo pronti per il cambio gomme.
Offerta completa quindi?
Abbiamo anche il centro revisioni auto e moto, è che non ci facciamo abbastanza pubblicità. Per dire, non tutti sanno che abbiamo anche la strumentazione per fare il lavaggio dei cambi automatici.
Riparate multimarca?
Per il momento sì e ci troviamo bene. Abbiamo ricevuto una proposta per una convenzione con una concessionaria ma l’abbiamo rifiutata, troppo onerosa.
Finché abbiamo un giro di clienti che si alimenta come sta avvenendo oggi – tanti conoscevano nostro padre o noi con il passaparola, e comunque siamo sulla piazza da quasi vent’anni – andiamo avanti così, non abbiamo bisogno di legarci a nessuno.
Nemmeno alle compagnie assicurative o a quelle di noleggio?
Il lavoro non si rifiuta mai, ma le convenzioni non sono il nostro principale obiettivo. Abbiamo un accordo solo con Zurich e con alcuni noleggiatori esclusivamente per il reparto gomme (che vuol dire deposito, riparazione, montaggio).
In fatto di ricambi, qual è la scelta Izzia?
Per la carrozzeria, sempre originale. Non vale la pena risparmiare magari 40 euro sul pezzo di ricambio di concorrenza se poi perdi un’ora di manodopera perché le aree sono sbagliate o la punta è fuori posto.
Per la meccanica, originale ogni volta che è possibile. Abbiamo appena tagliandato un’Audi A5 con 35mila chilometri, è chiaro che le pastiglie sono originali. Sono macchine pesanti, molto veloci, prestazionali… i clienti stessi sono molto esigenti. Se Casa madre progetta un certo tipo di pastiglia, vuoi saperne più del costruttore? Non c’è niente di meglio dell’originale, e in più c’è la garanzia.
L’originale arriva in Via Gramsci con un furgone DOC?
Da quando ha aperto nostro padre. La consegna è puntuale e con il portale siamo anche comodi a chiedere il preventivo e a fare l’ordine. Inizialmente telefonavamo, ma magari i magazzinieri erano impegnati e non potevano rispondere. Invece con ARiA è tutto più veloce.
Chiamiamo in magazzino quando abbiamo bisogno di assistenza. Succede molto raramente, magari per una codifica che può fare solo la concessionaria perché serve un collegamento in remoto. Si telefona, si prende un appuntamento per la configurazione e via.
Dopo vent’anni sulla piazza, perché i clienti scelgono Izzia?
Di base abbiamo proprio la passione per questo mestiere, non ci pesa lavorare, ci impegniamo finché il risultato arriva. Quando ti interfacci con un cliente, lo vede se sei preparato o se stai improvvisando.