FAP intasati? Con Burgio Carri il lavaggio è… DOC

L’intasamento dei filtri antiparticolato è un problema comune per il quale la soluzione rischia non solo di non essere convenzionale ma anche borderline dal punto di vista legislativo. In Burgio Carri e nel suo servizio di lavaggio FAP garantito in tutti i passaggi, DOC ha trovato un alleato affidabile. Siamo entrati nei dettagli della partnership, che sarà operativa dal primo giugno, con il titolare dell’azienda di Novedrate (Co), Alessandro Burgio.

Leggo che Burgio Carri è un’azienda di noleggio…
Oggi il nostro core business è il noleggio di veicoli commerciali. Proprio perché abbiamo in flotta 140 furgoni, oltre a vetture di supporto al cliente, conosciamo bene il problema dell’intasamento dei FAP, molto frequente e noto a chiunque guidi un diesel. Quando si accende la spia significa che il veicolo sta consumando gasolio in modo eccessivo e va in recovery.
Viste le nostre radici di officina – siamo nati nel 1975 su iniziativa di mio padre Valerio – abbiamo risolto il problema in casa, investendo in un macchinario con un sistema brevettato per pulire a fondo tutte le tipologie di filtro antiparticolato di autovetture, camion e autobus ripristinandone l’efficienza originale.

È a questo punto che ha pensato di proporre il servizio di lavaggio FAP a DOC?
Esattamente, anche perché da anni siamo clienti del consorzio per l’approvvigionamento dei ricambi originali e il servizio di consegna è un elemento centrale di questo accordo di collaborazione. In sostanza, l’autoriparatore affiliato affida il filtro da pulire all’autista DOC che lo prende in consegna e lo porta, o lo fa portare da un collega a seconda dei giri logistici, in Burgio Carri. I nostri tecnici eseguono la pulizia profonda e restituiscono il FAP al logistico, accuratamente imballato in un involucro ignifugo anti sporco e sigillato.
Per dirle di quanto sta crescendo questo servizio, e senza che sia ancora entrata in vigore la partnership, abbiamo tre persone dedicate al lavaggio FAP su un organico di nove.

Mi faccia fare l’avvocato del diavolo: l’autoriparatore non è in grado di pulire i FAP?
Il lavaggio dei filtri è una procedura delicata perché interviene sui dispositivi antinquinamento, e con le normative in vigore in materia ambientale il rischio è di operare in modo non convenzionale o addirittura borderline dal punto di vista legislativo.
Per farlo correttamente occorrono gli additivi giusti e uno strumento che costa decine di migliaia di euro, non è un investimento che si ammortizza con dieci lavaggi al mese.
Quello che vedo fare più spesso è la cosiddetta rigenerazione forzata a veicolo in moto e tramite uno strumento di diagnosi; il rischio è che il problema si ripresenti mille chilometri dopo, e a quel punto bisogna smontare il FAP e portarlo a lavare.
Il nostro servizio è garantito per un anno o 40mila chilometri.

Il chilometraggio è un fattore chiave?
Se si percorrono 40-50-60mila chilometri l’anno il problema del FAP non si pone perché è proprio ‘andando’ che il filtro si svuota liberandosi delle particelle inquinanti. Invece, l’automobilista che ha comprato una macchina diesel per fare diecimila chilometri l’anno ha scelto l’alimentazione sbagliata (o è stato mal consigliato). Mettendo in moto si attiva in automatico la rigenerazione standard, che però nei 30 chilometri di tragitto per andare al lavoro, per fare un esempio, non si completa; la centralina non ne tiene memoria e sulla strada del ritorno la rigenerazione riparte e ancora una volta non si completa. Il filtro non si svuota e anzi si intasa. Mi è capitato di pulire FAP dopo cinquemila chilometri!

Sostituirlo è un’opzione?
No se non si vogliono spendere migliaia di euro. È molto più economico farlo pulire, dal momento che parliamo di 7-800 euro a lavaggio, manodopera compresa. L’autoriparatore che rileva il problema può rassicurare il suo cliente sia sulle tempistiche (il lavaggio di per sé dura poche ore, poi bisogna aggiungere il tempo tecnico di presa e riconsegna in officina) che sulla tenuta (una volta lavato il FAP torna come nuovo).

Che aspettative ha da questa partnership sulla rampa di lancio?
Ho un’aspettativa di tipo etico, vorrei che fossimo sempre più consapevoli della necessità di educare l’utente finale a mantenere il veicolo originale come prescrive Casa madre. Le porte di Burgio Carri sono aperte a chiunque desideri confrontarsi, dall’esperienza dei meccanici c’è sempre da imparare.
E poi, guardando ai numeri all’interno del perimetro DOC, confido di aumentare il mio bacino di clienti dall’attuale 20 al 50 per cento nel giro di un anno. La serata per i primi 20 anni di attività di DOC, una bellissima serata organizzata molto bene, mi fa pensare che abbiamo visto giusto.