Maurizio Mapelli (Mapelli Autoservice): "Service Day? Promosso a pieni voti"
Maurizio Mapelli (Mapelli Autoservice): "Service Day? Promosso a pieni voti"

Maurizio Mapelli (Mapelli Autoservice): “Service Day? Promosso a pieni voti”

01/11/2023

“A Service Day ho avuto la conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta”. Maurizio Mapelli, titolare di Mapelli Autoservice a Dolzago (Lc), è tornato dalla trasferta veronese pieno di buoni propositi.

Service Day le ha dato degli input?
Direi proprio di sì. Ho seguito i workshop sull’importanza dei dati nell’evoluzione del post-vendita, sulla carrozzeria pronta per il futuro, sull’Ecosistema D-Service. Avevo letto il programma e mi ero scelto questi tre titoli. Avrei voluto sentire anche l’ingegner Mazzola sul valore della squadra ma purtroppo ero vincolato dal rientro in pullman. A parte D-Service, che mi è sembrato più che altro una promozione commerciale e mi è piaciuto meno, ho apprezzato tutto il resto: contenuti buoni, begli gli esempi, bravi gli imprenditori che hanno portato la loro testimonianza.
Mi ha fatto pensare l’autoriparatore che per rivolvere il problema della mancanza di personale sta costruendo 8 appartamenti per ospitare la manodopera che arriva da fuori. Interessante ma impraticabile.
In Mapelli stiamo lavorando sul miglioramento del servizio al cliente, anche con delle promozioni mirate, e ci stiamo impegnando nella gestione del bilancio. In generale ho avuto la conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta. Io Service Day lo promuovo a pieni voti, ma la prossima volta ci vado in macchina!

È stato il suo promoter a parlargliene?
Sì, Rosario (Amato, nda) era passato da me, come fa sempre ogni 20 giorni, e non avendomi trovato mi ha scritto. Gli ho detto subito di sì perché ero stato a Brescia e Service Day mi era piaciuto già allora. Rosario è un grande, un promoter fantastico.

È tanto che lavora con DOC?
Mi sono avvicinato al consorzio quando ancora eravamo autorizzati Opel e l’80 per cento dei ricambi arrivava dalla concessionaria Sala Luciano. Poi abbiamo ampliato la rosa dei marchi e abbiamo capito che occorreva un servizio di consegna. Con DOC programmiamo il lavoro – ci pensa mio nipote Luca – e quando arriva la macchina in officina è perché abbiamo già i ricambi.

Propende per l’originale?
Le dico la verità: posso spingere sull’originale solo per i ricambi di carrozzeria, per il resto devo fare i conti con il portafoglio dei miei clienti e offrire l’alternativa dei ricambi di concorrenza. Fosse per me, originale sempre, con il  ricambio originale non hai mai problemi. 

Da quanto Mapelli ha imboccato la strada del multiservizio?
Da subito, da quando mio padre Mario ha aperto l’azienda e alla carrozzeria ha affiancato gomme e meccanica. Io sto portando avanti quello che lui ha iniziato nel 1961. Con me, che sono entrato ragazzino e oggi sono operativo a metà perché metà del mio tempo è dedicata alla scuola, lavorano mio nipote, altri due tecnici e qualche prestatore d’opera (di solito in caso di grandine); mia sorella segue l’amministrazione e mia moglie i clienti.

Per che giro di lavoro?
Circa quattro passaggi al giorno, multimarca, più meccanica che carrozzeria. I nostri clienti sono clienti da una vita, il passaggio generazionale lo vediamo anche con loro, da mio padre a me a mio nipote. E a ogni passaggio lo zoccolo duro si amplia. Ripariamo soprattutto utilitarie e auto di fascia media. Il nostro cliente è la famiglia.

Diceva della scuola…
Sono presidente Autoriparatori Confartigianato Imprese Lecco e già dieci anni fa il problema della mancanza di personale cominciava a farsi sentire. Non è una critica, ma abbiamo ‘perso’ due generazioni di ragazzi che anziché al professionale sono andati tutti al liceo. E pensare che il nostro può essere anche un lavoro redditizio, se lo fai con una mentalità imprenditoriale tenendo sotto controllo i costi.
Comunque, da parecchio tempo insegno all’Enaip, ai ragazzi del primo, secondo e terzo anno indirizzo carrozzeria: è un lavoro che mi impegna due mattine a settimana per 5-6 ore e qualche sabato. Ai ragazzi più maturi e volenterosi propongo ore extra in carrozzeria per farli crescere un po’ (la settimana scorsa abbiamo avuto degli studenti francesi per la certificazione delle competenze). Pochi hanno già la passione ma la passione viene facendo. Se la sai trasmettere.

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