Bosisio Parini, per Autoravasi “il 2023 è partito alla grandissima”
Bosisio Parini, per Autoravasi “il 2023 è partito alla grandissima”

Bosisio Parini, per Autoravasi “il 2023 è partito alla grandissima”

12/04/2023

“Il 2023 è partito alla grande, ma alla grande veramente”. Giusto per ribadire il concetto. A 68 anni, Claudio Ravasi ha conservato l’entusiasmo del meccanico alle prime armi. Siamo andati a trovarlo nella sua Autoravasi a Bosisio Parini (Lc).

Riavvolgiamo il nastro?
Ho aperto l’attività quando avevo 22 anni, nel tempo mi ha affiancato mio fratello Ugo. Adesso ho 68 anni, sono in pensione da otto ma il mio lavoro mi piace troppo. E poi, io ho una figlia che segue l’amministrazione, Ugo un figlio in officina, si va avanti anche per loro.
Ho iniziato nel garage sotto casa, dopo poco ho preso in affitto un capannoncino di 100 metri e 30 anni fa ho costruito questo capannone, 550 metri quadrati che abbiamo ampliato con un salone espositivo sul davanti e un appartamento al piano superiore dove abita mio fratello.

Da officina a multicenter?
La voglia di fare c’era, lo spazio anche e via via abbiamo aggiunto tutti i servizi tranne la carrozzeria; sì, anche il cambio gomme (ma solo per i nostri clienti), mentre per le revisioni ci appoggiamo al centro di Isella, consorzio di cui siamo soci.
Nasciamo come officina generica, Ford è arrivata 20 anni fa. Principalmente ripariamo macchine ‘normali’, anche se io è quarant’anni che mi dedico quasi solo alle auto d’epoca. Quasi, perché l’anno scorso è andato via un operaio e non è facile sostituirlo; cerchiamo un meccanico esperto, da formare c’è già mio nipote.

Ma le auto d’epoca sono ‘solo’ passione o anche business?
Anche business. Ne seguo un centinaio e ne ho restaurate una decina, ovviamente come motore (la parte di carrozzeria la faccio fare ad altri). Ho due clienti che ne hanno uno 28 e l’altro 21, tutte macchine importanti. 
Di mio ho una Giulietta spider del 1961, un Duetto del 1977, una Montreal del 1971 e una Delta Martini 6 del 1992.
Un paio d’anni fa ho rimesso in moto otto esemplari unici della collezione Bertone oggi di proprietà dell’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano.

Auto storiche a parte, che cosa entra in Via Cercè?
Ripariamo tutte le tipologie di vetture, dall’utilitaria alla supercar, e veicoli commerciali fino ai 35 quintali. Tra i nostri clienti ci sono delle belle ditte, una ha un parco di una trentina di auto.
Ford incide per un 30 per cento.
L’elettrico? Mio fratello ha fatto il corso pes-pav e qualcosina si vede, essendo Ford capitano anche mezzi in garanzia, ma l’elettrico mi sembra un fuoco di paglia. Noi la colonnina non l’abbiamo e non pensiamo di installarla, almeno finché Ford non la ‘impone’.
Alimentiamo gli ingressi anche con la vendita, di nuovo e usato. Prima della pandemia incideva tantissimo, eravamo sulle 100-150 macchine l’anno, adesso è un po’ scarsa, non supera le 40.

A proposito di pandemia, sono stati anni duri?
Abbiamo chiuso come tanti durante il lockdown ma non possiamo lamentarci, abbiamo lavorato bene e siamo in costante crescita. La gente non cambia la macchina e ripara quella che ha.
Il 2023 è partito alla grande, ma alla grande veramente, abbiamo riparazioni importanti che stiamo rimandando per mancanza di tempo.

Da cliente DOC propende per il ricambio originale?
Originale quando si può, soprattutto perché su tanti particolari la differenza di qualità è parecchia, ma se il cliente vuole risparmiare si monta anche di concorrenza.
E poi arriva qualcuno con il ricambio in mano, ancora pochissimi e in genere non sono nostri clienti ma ragazzi giovani che smanettano di più. Il servizio lo facciamo, controvoglia ma lo facciamo.
Il nostro canale di approvvigionamento è DOC, ci siamo affiliati subito e mi trovo benissimo, un bellissimo servizio, e Salvatore (Alfinito, promoter di riferimento, nda) è valido, molto valido.

Giudizio positivo anche sulle concessionarie (e i magazzinieri) del consorzio?
Per gli ordini nessun problema, di solito con ARiA o se ho un’urgenza per telefono.
Per l’assistenza le cose sono cambiate, in meglio, proprio con DOC. Prima era dura entrare nelle concessionarie, magari per una diagnosi; tra tester e programmi siamo messi bene, però capita di aver bisogno delle concessionarie, e grazie al consorzio sono cambiate, sono più disponibili. Con i capiofficina ci sono dei bei rapporti, di tanti abbiamo il cellulare.

Da dove arrivano i vostri clienti? Perché scelgono Autoravasi?
Abbiamo clienti da Bosisio e dintorni e anche da più lontano (Lissone, Seregno, verso Milano). Per le auto d’epoca arrivano da Milano, da Bergamo e dalla provincia di Como.
Vengono qui perché cerchiamo di accontentare tutti, io una discussione con un cliente non me la ricordo, dopo tanti anni di attività ci si sceglie.

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