In Autocogliati alla scoperta dei talenti della meccatronica
In Autocogliati alla scoperta dei talenti della meccatronica

In Autocogliati alla scoperta dei talenti della meccatronica

08/06/2023

Utilizzo di ricambi originali, uso di attrezzature all’avanguardia, formazione professionale. Sono i requisiti base di una riparazione fatta a regola d’arte su cui Lorenzo Cogliati, amministratore delegato di Autocogliati oltre che presidente DOC, ha messo l’accento parlando con gli studenti Enaip. L’occasione l’ha fornita la lezione extracurricolare tenuta da un tecnico Würth presso la concessionaria di Merate (Lc) che ha coinvolto 18 allievi del quarto anno indirizzo meccanica.

Un’idea del concessionario o del presidente DOC?
Dell’uno e dell’altro. Vorrei che la formazione in officina diventasse una consuetudine sia presso le concessionarie socie che presso gli autoriparatori.
La difficoltà di trovare nuovi talenti è comune a tutti, e Autocogliati non fa eccezione. Invitare i ragazzi degli istituti professionali nelle nostre officine permette loro di rendersi conto di che cos’è e di come va fatta una riparazione ottimale. Ecco perché nel mio saluto introduttivo ho insistito su quelli che sono i pilastri del lavoro di meccatronico e di carrozziere:
l’utilizzo di ricambi originali, gli unici che riportino il veicolo alle condizioni con cui è uscito dalla fabbrica (e mi ha fatto molto piacere scoprire che gli studenti Enaip conoscono DOC e hanno ben chiara la differenza che passa tra un ricambio originale e uno equivalente); l’uso di attrezzature all’avanguardia (hanno provato i tester messi a disposizione da Würth); la formazione tecnica (sempre più mirata e professionale).

La scuola arriva fin dove può?
È a scuola che deve iniziare la formazione, ma è nelle officine che deve continuare. L’esperienza vissuta in Autocogliati o in altre aziende va vista come un continuum rispetto al percorso scolastico. I quattro o cinque anni, a seconda che si fermino alla qualifica o arrivino al diploma, in un istituto professionale sono propedeutici all’ingresso in officina. La scuola non è un parcheggio ma la prima tappa di un percorso.
La nostra lungimiranza sta nell’investire nei ragazzi quando ancora sono studenti, in modo che anche loro si sentano all’interno di un progetto di formazione che avrà un naturale prosieguo nelle officine, nelle carrozzerie, nelle concessionarie.

In Autocogliati come li ha visti?
La prima cosa che ho notato di questa quarta indirizzo meccanica è che c’erano tutti: 18 in classe e 18 in Autocogliati, adesione al 100 per cento. E poi un entusiasmo palpabile, contagioso, li ho visti proattivi già nella parte di aula, non si perdevano una parola. Bravo anche il relatore che ha saputo coinvolgerli, li chiamava per nome.
Hanno fatto un paio d’ore di teoria e altrettante in officina, dove hanno utilizzato i tester con cui si simulavano dei guasti e stava a loro cercarli e fare le diagnosi. Hanno 18 anni, sono svegli e hanno voglia di imparare. In tanti mi hanno chiesto se e dove potevano mandare il curriculum.

E lei?
Ho suggerito di fare anche il quinto anno e di mandarmelo poi.

Questa mattinata fuori dall’istituto è figlia della partnership con Enaip?
E con Würth, storico partner AsConAuto oltre che DOC. L’Associazione ha siglato con Enaip un accordo quadro a livello nazionale, e come DOC sono anni che abbiamo attivato una proficua collaborazione con Enaip (la consegna, per il terzo anno consecutivo, delle tute firmate DOC è un segno tangibile di questo accordo con Enaip Lecco ed Enaip Sondrio).
Io ho messo la sede e l’ospitalità, ma chi ha tenuto la lezione è stato un tecnico Würth, che nella sua presentazione si è soffermato sulle diverse figure che ruotano intorno alla riparazione: non solo il tecnico, il capofficina, ma l’accettatore, il venditore… Li ha introdotti al mondo del post vendita.

I tecnici di Autocogliati come docenti Enaip fuori sede?
Dobbiamo davvero, tutti noi concessionari e autoriparatori, dire largo ai giovani. Non basta sottoscrivere una partnership e fornire le tute se poi non ci mettiamo le nostre risorse. Il mio capofficina è a disposizione, anche con gruppi più ristretti.
Mandarlo a scuola credo che oggi non abbia molto senso: i ragazzi devono poter vedere la strumentazione delle nostre officine.
La scuola è disponibile, l’ho constatato io stesso quando ho organizzato la mattinata in Autocogliati. Spero che la mia iniziativa sia la prima di una serie: invito i miei colleghi a proporsi, o al consorzio che può fare da intermediario o direttamente alla scuola.
I ragazzi devono crescere, ma la materia prima c’è, dobbiamo crederci sapendo che investire costa soldi e tempo ma proprio perché è un investimento e non un corso di formazione avrà un ritorno. Abbiamo bisogno di coltivare talenti.

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